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Milano, inseguimento a tutta velocità: giovane tunisino filma la fuga e deride le sirene della polizia

Corsa folle in pieno giorno tra le vie della città

Momenti di tensione a Milano, quando un giovane di origine tunisina, dopo aver noleggiato un’auto, ha iniziato a sfrecciare a forte velocità nel traffico urbano. Alla vista di una pattuglia della Polizia Locale, che gli intimava l’alt, l’uomo ha deciso di non fermarsi, dando il via a un inseguimento a sirene spiegate in pieno giorno.

L’episodio è avvenuto in una zona ad alto traffico, dove la velocità e l’imprudenza possono trasformarsi in tragedia in pochi secondi. Più pattuglie sono state allertate per cercare di fermare la fuga, mentre i blocchi stradali sono stati predisposti in diversi punti strategici.

Il cellulare in mano durante la fuga

Durante la corsa, invece di concentrarsi sulla guida, il ragazzo ha preso il cellulare e ha iniziato a riprendere la scena. Nel video, poi circolato sui social, si sente pronunciare una frase di scherno verso il rumore delle sirene: «… alle sirene, siamo a Milano», con una parola coperta da un asterisco per evitare volgarità.

Riprendere un inseguimento in diretta è una condotta che, oltre a essere pericolosa, mostra come la ricerca di notorietà online possa spingere alcune persone a compiere gesti estremi, ignorando i rischi reali.

Un pericolo per sé e per gli altri

La guida ad alta velocità in città è già di per sé una violazione grave. Farlo mentre si impugna un telefono, distrarsi per riprendere video e sfidare le sirene della polizia rende la situazione ancora più rischiosa. Pedoni, ciclisti e altri automobilisti possono diventare vittime inconsapevoli di una manovra azzardata o di un improvviso perdita di controllo del veicolo.

Secondo fonti della Polizia Locale, l’inseguimento ha coinvolto più pattuglie ed è stato necessario predisporre blocchi per prevenire il passaggio del veicolo in aree ad alta densità pedonale.

Il fenomeno delle “fughe social”

Negli ultimi anni si è diffusa una tendenza preoccupante: riprendere e condividere in diretta fughe o comportamenti spericolati, spesso per ottenere visualizzazioni e like.

Su TikTok e Instagram esistono centinaia di video che immortalano corse a tutta velocità, sfide illegali e momenti di scherno verso le forze dell’ordine. Questi contenuti, in alcuni casi, raggiungono milioni di visualizzazioni, creando un effetto “emulazione” tra i più giovani.

Milano non è nuova a episodi del genere. Nel 2024, un giovane automobilista in fuga è stato ripreso mentre insultava il rumore delle sirene; a fine 2023, in viale Monza, un 24enne ha trasmesso in diretta parte della sua corsa, fino a quando è stato bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

I numeri degli incidenti stradali a Milano

I dati ufficiali dell’ISTAT e della Polizia Locale mostrano quanto la sicurezza stradale sia un problema concreto:

  • Nel 2023, a Milano città, si sono verificati 7.812 incidenti, con 47 morti e 9.709 feriti.
  • Nella Città Metropolitana, nello stesso anno, gli incidenti sono stati 12.768, con 120 decessi e 16.177 feriti.
  • Rispetto al 2022, c’è stato un lieve aumento sia di incidenti che di vittime, segno che le campagne di prevenzione non stanno ancora portando i risultati sperati.

Molti di questi sinistri avvengono per distrazione, spesso legata all’uso dello smartphone, e per eccesso di velocità.

Rischi e sanzioni

Il giovane rischia ora conseguenze legali pesanti:

  • Mancato rispetto dell’alt → multa fino a 335 euro e sospensione della patente fino a 3 mesi;
  • Guida pericolosa → sanzioni variabili da 42 a 173 euro, ma con possibili aggravanti penali in caso di messa in pericolo della sicurezza pubblica;
  • Uso del cellulare durante la guida → multa da 250 a 1.000 euro, decurtazione di 5 punti e sospensione della patente fino a 15 giorni (fino a 3 mesi in caso di recidiva).

Se dalle indagini dovessero emergere prove di resistenza a pubblico ufficiale, la vicenda potrebbe anche sfociare in un procedimento penale, con pena detentiva.

La percezione di impunità

Questo episodio solleva anche un tema di fondo: la percezione, da parte di alcuni, di poter sfidare le regole senza subire conseguenze reali.

La condivisione di questi video online alimenta l’idea che “se non ti prendono subito, l’hai fatta franca”, ma la realtà è diversa: in molti casi, l’identificazione arriva grazie alle stesse immagini pubblicate dagli autori.

Cosa si può fare per prevenire questi episodi

Gli esperti di sicurezza stradale e sociologi indicano alcune possibili misure:

  1. Pene più severe per chi usa il telefono alla guida o compie corse illegali;
  2. Maggiore educazione stradale nelle scuole;
  3. Campagne mirate sui social, usando linguaggi e formati vicini ai giovani;
  4. Collaborazione con le piattaforme per rimuovere rapidamente i video che incitano a comportamenti pericolosi.

Un episodio che accende il dibattito

L’accaduto ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’educazione civica. Molti cittadini chiedono sanzioni più severe per chi mette in pericolo la vita altrui per “spettacolo” sui social, mentre le autorità ribadiscono l’importanza della prevenzione e del rispetto delle regole.

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