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Dal 2026 Southwest Airlines farà pagare due biglietti ai passeggeri in sovrappeso: ecco cosa cambia davvero

La notizia ha fatto il giro del mondo: a partire dal 27 gennaio 2026, la compagnia low-cost americana Southwest Airlines introdurrà una nuova regola che riguarda direttamente i passeggeri considerati plus-size. Chi non riesce a stare comodamente entro i braccioli di un singolo sedile sarà obbligato ad acquistare due biglietti non sempre rimborsabili.

La misura ha acceso un dibattito globale. Da una parte c’è chi sostiene che sia una scelta di buon senso, utile a garantire il comfort di tutti i viaggiatori; dall’altra, molti parlano di vera e propria discriminazione, un atto di body shaming che penalizza chi ha una corporatura più robusta.

Ma cosa prevede davvero la nuova politica? Perché Southwest ha deciso di applicarla? E quali conseguenze potrebbe avere sul futuro dei voli commerciali?

La vecchia politica “Customer of Size”

Southwest Airlines non è nuova a regole specifiche per i passeggeri di grande corporatura. Per oltre trent’anni, infatti, aveva adottato la cosiddetta politica “Customer of Size”.

Questa prevedeva tre possibilità:

  • il passeggero acquistava un solo biglietto, ma in aeroporto poteva chiedere un secondo sedile gratuito se disponibile;
  • poteva acquistare in anticipo un secondo posto e poi richiedere il rimborso completo dopo il viaggio;
  • in alternativa, veniva gestito caso per caso dal personale di terra, cercando soluzioni che evitassero disagi agli altri viaggiatori.

In sostanza, si trattava di una formula che privilegiava la flessibilità e la comprensione, senza costi aggiuntivi obbligatori.

La nuova regola del 2026

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, lo scenario cambia radicalmente.

A partire dal 27 gennaio 2026:

  • i passeggeri che non entrano entro i braccioli di un sedile dovranno acquistare due posti al momento della prenotazione;
  • il rimborso del secondo biglietto non è garantito: potrà avvenire solo se il volo non è al completo, se i due posti appartengono alla stessa classe tariffaria e se la richiesta viene fatta entro 90 giorni;
  • non ci sarà più la possibilità di chiedere in aeroporto un secondo posto gratuito o di essere “accomodati” senza costi extra.

Per Southwest si tratta di una regola di chiarezza: il passeggero saprà fin da subito cosa aspettarsi e non ci saranno discussioni all’imbarco.

Le motivazioni di Southwest

La compagnia ha motivato la decisione con tre ragioni principali:

  1. Comfort per tutti i viaggiatori
    Un passeggero che occupa parte del sedile accanto riduce lo spazio di chi siede vicino. Questo genera lamentele e conflitti a bordo, che Southwest intende evitare.
  2. Trasparenza e prevedibilità
    Con la vecchia politica c’erano situazioni diverse in base alla disponibilità dei voli. Ora, invece, la regola è chiara e valida per tutti.
  3. Semplificazione logistica
    Le discussioni all’imbarco rallentavano le operazioni. Con la nuova regola, ogni passeggero saprà già quanti posti deve acquistare.

Le critiche: discriminazione o giustizia?

Nonostante le motivazioni ufficiali, le reazioni sono state fortissime.

Molti osservatori e associazioni hanno definito la misura come un vero atto di discriminazione nei confronti delle persone obese.

Le principali critiche sono:

  • l’obesità è una condizione spesso legata a fattori genetici, sociali o medici, e non una semplice “scelta personale”;
  • la nuova regola crea una disuguaglianza economica, perché volare diventerà molto più costoso per chi ha un corpo più grande;
  • Southwest, presentandosi da sempre come compagnia “popolare”, rischia di tradire la sua immagine di brand inclusivo.

Al contrario, chi sostiene la misura sottolinea che si tratta di una questione di equità: se una persona occupa due sedili, è giusto che li paghi entrambi, proprio come accade quando si trasporta un bagaglio in più.

Sicurezza e spazio: il nodo centrale

Il dibattito non riguarda solo il comfort. Esiste anche un tema legato alla sicurezza dei voli.

Gli aerei sono progettati con sedili standard e spazi precisi. In caso di emergenza, un passeggero che occupa più spazio può rendere più difficile l’evacuazione o l’utilizzo corretto delle cinture di sicurezza.

In questo senso, Southwest non è la prima compagnia ad affrontare il problema: già in passato, altre realtà del settore avevano imposto regole simili, anche se spesso più flessibili.

L’effetto domino: altre compagnie seguiranno?

Al momento, la nuova regola riguarda solo Southwest Airlines.

Tuttavia, alcuni analisti del settore non escludono che in futuro anche altre compagnie possano adottare politiche simili, soprattutto nel segmento low-cost, dove ogni centimetro di spazio è calcolato e ogni costo aggiuntivo pesa sui bilanci.

C’è chi ipotizza che col tempo questa misura possa diventare una nuova tendenza globale, con compagnie che decidono di far pagare in proporzione allo spazio occupato. Sarebbe una rivoluzione paragonabile all’introduzione dei supplementi per il bagaglio da stiva, che un tempo era incluso nel prezzo del biglietto e oggi è quasi sempre a pagamento.

Impatto sull’immagine della compagnia

Dal punto di vista della comunicazione, Southwest si trova di fronte a un terreno delicato.

La compagnia è nota per il suo stile amichevole e inclusivo, con campagne pubblicitarie che puntano sulla vicinanza al cliente. Questa nuova regola, invece, rischia di offuscare la reputazione del brand, trasformandola in simbolo di esclusione.

La sfida sarà quindi quella di spiegare ai consumatori che la misura non nasce da discriminazione, ma da esigenze di efficienza e sicurezza. Non è detto che il pubblico lo percepisca nello stesso modo.

Il contesto sociale: obesità e stigma

Negli Stati Uniti il tema è particolarmente delicato. Circa il 40% della popolazione adulta americana è obesa, secondo i dati del CDC (Centers for Disease Control and Prevention).

Parliamo dunque di decine di milioni di persone che potrebbero sentirsi colpite da questa nuova regola.

In un contesto in cui l’obesità è già oggetto di stigma sociale e discriminazioni sul lavoro, la decisione di Southwest rischia di alimentare ulteriori tensioni.

Possibili alternative alla doppia tariffa

Alcuni esperti hanno suggerito soluzioni meno drastiche che la compagnia avrebbe potuto adottare, come:

  • offrire sedili più ampi a un prezzo leggermente superiore, creando una “classe comfort” dedicata;
  • mantenere la possibilità di richiedere un secondo posto gratuito nei voli non pieni;
  • sviluppare un sistema di prenotazione che permetta di segnalare le esigenze di spazio senza penalizzazioni economiche eccessive.

Al momento, però, Southwest sembra intenzionata a mantenere la linea dura.

Conclusione

La decisione di Southwest Airlines rappresenta un vero spartiacque nel mondo dell’aviazione civile.

Dal 2026 chi non rientra nei sedili standard dovrà pagare due biglietti, senza più la certezza di poter recuperare la spesa extra.

Per alcuni si tratta di una misura di buonsenso, per altri di un atto di discriminazione. In ogni caso, la mossa ha già acceso un dibattito globale e potrebbe aprire la strada a nuovi modelli di pricing basati sullo spazio occupato.

La domanda che resta aperta è: il futuro dei voli commerciali sarà sempre più improntato a una logica di pagamento proporzionale allo spazio? Se così fosse, il biglietto aereo non sarebbe più legato solo alla destinazione, ma anche alle caratteristiche fisiche del passeggero.

Una prospettiva che, piaccia o meno, potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di viaggiare.

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